CIRCOLO di LETTURA con la DOTT.ssa MARIA MADDALENA LILLI
Programma 2024
Mercoledì 9 ottobre 2024 si aprirà il nuovo ciclo di incontri letterari con il romanzo di Graziella Fiorentin con Chi ha paura dell`uomo nero.
Il libro racconta del dramma degli esuli istriani e dalmati dall’Armistizio del dopoguerra, attraverso
lo sguardo di una bambina costretta ad abbandonare casa sua e il mondo conosciuto. Dopo l’annuncio alla radio del Maresciallo Badoglio, l’8 settembre del 1943, che dichiara la resa del Paese agli inglesi e agli americani, l’esercito italiano è allo sbando. La popolazione istriana resta priva di ogni difesa mentre il generale Tito e i suoi partigiani avanzano per annettere il territorio istriano alla Jugoslavia e i tedeschi si riorganizzano insieme alle milizie della Repubblica sociale.
Tra il 1943 e la fine della guerra, e soprattutto dopo il 1945, una crudele pulizia etnica costringe trecentomila italiani, di cui settantamila bambini, a lasciare l’Istria e a trovare ospitalità altrove, spesso accolti con ostilità dalle popolazioni locali. Maddalena, figlia del medico condotto e alter ego dell’autrice, ha otto anni quando è costretta ad abbandonare per sempre la sua terra, il suo mare e il suo mondo di sogni, colori e profumi. Per molto tempo ha racchiuso in sé il loro ricordo e, dopo vent’anni, decide di ritornare con il marito e due figli in quei luoghi e a quegli anni per raccontare la sua storia e quella di tanti bambini che, come lei, sono stati strappati dalla loro infanzia e dalle loro radici. A questo libro è liberamente ispirato il film dal titolo
La rosa dell’Istria con Andrea Pennacchi andato di recente in onda su Rai1.
L’autrice Graziella Fiorentin è nata a Canfanaro d’Istria, da dove, alla fine del 1943, è dovuta scappare con la famiglia per rifugiarsi come profuga prima a Chioggia, poi nelle campagne circostanti e infine a Padova, dove vive attualmente. Con questo libro ha vinto il Premio del Presidente nel concorso nazionale «Firenze-Europa» 2001, il Premio nazionale «Santa Margherita Ligure Delpino» 2002, è stata finalista segnalata al Premio internazionale «Città di Milano» 2002, è stata premiata al «Trofeo Penna d’Autore» 2007 e al premio «Gen. Tanzella» Verona 2011 .
Saggio pag.92 …
Ma la stagione che preferivo era l’estate. Allora l’ansia della natura di crescere, di mutare, di moltiplicarsi si placava; l’esplosione di vita si tramutava in pacata consuetudine e riposo; subentrava la serenità piena e soddisfatta dell’estate opulenta. Adoravo i pomeriggi assolati e le calme di luglio. Nella casa tutto taceva, i lavori erano sospesi e ogni cosa annegava in un torpore sonnolento. Io non sopportavo di stare rinchiusa nel caldo cupo della mia stanza. Uscivo in punta di piedi e me ne andavo a sdraiarmi sull’erba, all’ombra di un albero. Alzando lo sguardo, vedevo in alto lo spazio illimitato del cielo, immobile, limpido, di un azzurro leggero, quasi liquido. Guardavo le fronde, mosse appena da lievi aliti di vento profumato di caprifoglio e gelsomino. Mi riempivo gli occhi con il rosso degli oleandri, il viola dei delphinium, il giallo degli heliopsis……
Mercoledì 28 Febbraio 2024 si è discusso sul libro di Serena Dandini con Cronache dal Paradiso.
Un libro pieno di fascino, romantico, ironico, avventuroso in cui la storia personale dell’autrice si intreccia con quella di donne e
uomini che hanno inseguito un sogno, un luogo perfetto, un istante irripetibile, o anche una nostalgia, fino all’ossessione.
«Che l’Eden perduto sia reale o solo sognato poco conta: ognuno può immaginarsi un Paradiso su misura e decidere di spendere la vita
per riconquistarlo». La memoria dell’infanzia, trascorsa in una villa del viterbese, è il filo rosso con cui Serena Dandini ci ha condotto
nelle vite di personaggi famosi e misconosciuti che sono partiti per viaggi straordinari, a volte fisici, a volte mentali, guidati
dall’aspirazione all’assoluto. Abbiamo visitato giardini fantastici. Ci siamo addentrati nelle utopie di architetti, profumieri, amanti della
musica. Ci siamo stupiti per il coraggio di Jeanne Baret, che nel Settecento, travestita da uomo, compie il giro del mondo con la spedizione
di De Bougainville. Guardato il vecchio Claude Monet, ormai quasi cieco, dipingere senza sosta le ninfee della sua casa di Giverny.
Scoperto con Agatha Christie «il lato oscuro delle piante». Accompagnato Vladimir Nabokov a caccia di farfalle e Margaret Ursula Mee
nella giungla amazzonica sulle tracce del fiore di luna, che sboccia una volta l’anno, di notte, per svanire all’alba. E infine tornati nel Paradiso
Perduto dell’autrice, a tirar le somme fra momenti dolorosi, bellissimi, struggenti.
Serena Dandini è autrice, conduttrice televisiva e scrittrice. Tra i suoi libri, tutti bestseller, Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di
giardini (Rizzoli 2011), Ferite a morte (con Maura Misiti, Rizzoli 2013), Avremo sempre Parigi. Passeggiate sentimentali in disordine
alfabetico (Rizzoli 2016), Il catalogo delle donne valorose (Mondadori 2018). Per Einaudi ha pubblicato La vasca del Führer (2020 e 2022) e
Cronache dal Paradiso (2022).
Saggio pag. 57
[…] Se per i militari la nostalgia era proibita, poeti e artisti invece l’hanno frequentata assiduamente trasformandola per fortuna in una musa preziosa,
non più osteggiata al pari di un malanno bensì coltivata come fonte di ispirazione profonda. E il termine nostalgia ha finito
per abbracciare tutte le lontananze, aggiungendo a quelle geografiche anche quelle del cuore. Senza questo sentimento dolce-amaro così struggente,
Ulisse sarebbe rimasto in eterno fra le braccia di Calipso, cullato dalle delizie del giardino incantato della ninfa. Il richiamo della sua isola rocciosa,
come ci racconta Omero, fu però più forte di qualsiasi lusinga, e dopo aver passato sette anni a singhiozzare guardando l’orizzonte, in preda a una
cocente nostalgia decise di tornare a casa. Ma c’è chi a casa non può più tornare.
Saggio pag.71
Nell’afa di agosto, quando le persiane verdi delle camere da letto al primo piano erano socchiuse a proteggere il riposo pomeridiano dei grandi,
noi ragazzini eravamo finalmente liberi di giocare senza controllo. Ogni Paradiso terrestre ha i suoi frutti proibiti e impone regole inflessibili: la casa
di campagna non faceva eccezioni. Era vietato uscire dal cancello della tenuta a piedi o, peggio ancora, in bicicletta; non potevamo dare la caccia alle lucertole
e staccare la loro coda, un divieto incomprensibile per noi, perché, come ricorda Chiara Valerio, “L’infanzia non prevede tenerezza”, soltanto avventura e curiosità.
Ma soprattutto, dopo il fattaccio, non dovevamo per nessun motivo avvicinarci alle foglie e ai fiori della datura, un cespuglio rigoglioso vicino al pollaio che sfoderava
a ogni stagione dei voluttuosi calici bianchi a forma di trombetta …
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- VIOLA ARDONE: OLIVIA DENARO
- FAUSTO TARSITANO: ALLE 21:00 PRECISE
- MICHELE GUARDI: IL POLENTONE
- GAIA TORTA: TESTA ALTA; E AVANTI
- SERENA DANDINI: CRONACHE DEL PARADISO
- MARIZIO AMENDOLA: IL LAUREANDO