L’acqua del lago

12.01.2022
L’ACQUA del LAGO non è mai dolce
CAMINITO Giulia

CIRCOLO DI LETTURA … con la dottoressa Maria Maddalena LILLI.

Prossimo appuntamento mercoledì, 12 gennaio 2022 alle ore 15.

Discuteremo sul romanzo L’ACQUA del LAGO non è mai dolce di Giulia Caminito, vincitrice della 59esima edizione del PREMIO CAMPIELLO.

L’autrice Giulia Caminito è nata a Roma nel 1988 e si è laureata in Filosofia politica. Ha esordito con il romanzo La Grande A (ed. Giunti, 2016, Premio BAGUTTA opera prima, Premio BERTO e Premio BRANCATI giovani), seguito nel 2019 da Un giorno verrà (ed. Bompiani, Premio FIESOLE under 40) e da L’acqua del lago non è mai dolce (ec. Bompiani, 2021), finalista al Premio STREGA e vincitrice del Premio CAMPIELLO 2021.

La Trama

Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. E‘ un antico cratere, ora pieno d’acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall’indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli. Antonia è onestissima, Antonia non scende a compromessi, Antonia crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua unica filgia femmina a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa. E Gaia impara: a non lamentarsi, a salire ogni giorno su un regionale per andare a scuola, a leggere libri, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo. Sembra che questa ragazzina piena di lentiggini chini il capo: invece quando leva lo sguardo i suoi occhi hanno una luce nerissima. Ogni moto di ragionevolezza precipita dentro di lei come in quelle notti in cui corre a fari spenti nel buio in sella a un motorino. Alla banalità insapore della vita, a un torto subìto Gaia reagisce con violenza imprevedibile, con la determinazione di una divinità muta. Sono gli anni duemila, Gaia e i suoi amici crescono in un mondo dal quale le grandi battaglie politiche e civili sono lontane, vicino c’è solo il piccolo cabotaggio degli oggetti posseduti o negati, dei primi sms, le acque immobili di un’esistenza priva di orizzonti. Giulia Caminito dà vita a un romanzo ancorato nella realtà e insieme percorso da un’inquietudine radicale, che fa di una scrittura essenziale e misurata, spigolosa e poetica l’ultimo baluardo contro i fanatismi che incombono. Il lago è uno specchio magico: sul fondo, insieme al presepe sommerso, vediamo la giovinezza, la sua ostinata sfida all’infelicità.

Saggio pg. 206

La professoressa di italiano mi guarda dal basso, indossa un cappottino leopardato che le arriva quasi alle caviglie, il caschetto a scodella non si muove neanche quando starnutisce, mi chiede cosa farò della mia vita, andrò a lavorare, giusto? Ripete il mio cognome due volte come se non le stessi davanti e domanda di nuovo. Potresti fare un corso di formazione, che ne pensi di grafica e comunicazione, che ne pensi di entrare nell’esercito, che ne pensi di diventare infermiera, in ospedale ti pagano subito, oppure potresti fare l’estetista, la segretaria in uno studio d’avvocato. Non ti vedo capace nell‘ atletica, nel nuoto, nella corsa, hai un talento tu? …

Saggio pg.

258 L’estate arriva sul lago, porta con sé le granite all’arancia, le dita unte per colpa delle patatine, gli ombrelloni sottobraccio, le sdraio in fila, i giochi col pallone sulla riva e il ronzio dell’elicottero dei vigili del fuoco che cala e raccoglie con un grosso secchio d’acqua che servirà a spegnere qualche incendio, ci sono fiamme sulle colline e ai pascoli, sulle centraline elettriche …