L’isola di Arturo – Elsa Morante
Quando la corrente neorealista domina la scena culturale italiana, Elsa Morante pubblica nel 1957 il suo secondo romanzo, L’Isola di Arturo, a quasi dieci anni dalla sua prima opera, che racconta la storia di Arturo e della sua adolescenza, dei suoi primi amori e delusioni famigliari.
La prima parte del romanzo, che racconta l’infanzia di Arturo, descrive un’ambientazione staccata da qualunque riferimento storico mentre, con l’evolversi della vicenda, sono proprio la quotidianità, il conflitto, la realtà a fare irruzione nella vita del protagonista sconvolgendola, costruendo una narrazione in cui ogni esperienza che determina un momento di crescita sembra assumere un valore profondamente simbolico.
Questo romanzo valse alla Morante la vittoria del premio Strega.
Dopo la morte della madre, Arturo vive da solo sull’isola di Procida, leggendo storie di grandi condottieri mentre immagina il padre come un esploratore.
La situazione cambia con il ritorno del padre sull’isola in compagnia della sua nuova moglie, una giovane donna di cui Arturo si innamora. Successive vicissitudini del protagonista, lo porteranno ad abbandonare definitivamente l’isola.
Scritto in prima persona, L’isola di Arturo è un romanzo di formazione particolare, perché per molti aspetti questo racconto si sviluppa come una fiaba dalle forti connotazioni epiche e, non a caso, erano proprio opere come l’Orlando furioso dell’Ariosto che la Morante considerava come riferimenti letterari per il suo libro.
L’ambientazione nell’isola di Procida funziona da metafora e contribuisce a tratteggiare l’infanzia di Arturo come una situazione separata dalla realtà, dove il protagonista viene allevato con latte di capra e il padre è perfetto agli occhi del giovane, paragonabile ai condottieri dell’antichità.
La scoperta della verità sul padre, le cui assenze non erano legate ad eroiche avventure e la crisi irreversibile delle relazioni di Arturo con gli altri personaggi segnano il passaggio all’età adulta del protagonista e la fine della dimensione mitica della sua vita. L’ingresso nella storia significa nei fatti l’abbandono definitivo dell’isola, della fase adolescenziale, e la partecipazione alla seconda guerra mondiale, che termina nei campi di prigionia in Africa dove il protagonista scrive le sue memorie.
L’isola di Arturo è un romanzo lento, fortemente introspettivo e descrittivo.
E’ un libro scritto con attenzione maniacale allo stile. Ogni parola ha un certo peso e trova il suo posto in un incastro che permette di amare L’isola di Arturo prima ancora che per la storia, per la modalità in cui è narrata.
“Su per le colline verso la campagna, la mia isola ha straducce solitarie chiuse fra muri antichi, oltre i quali si stendono frutteti e vigneti che sembrano giardini imperiali. Ha varie spiagge dalla sabbia chiara e delicata, e altre rive più piccole, coperte di ciottoli e conchiglie, e nascoste fra grandi scogliere. Fra quelle rocce torreggianti, che sovrastano l’acqua, fanno il nido i gabbiani e le tortore selvatiche, di cui, specialmente al mattino presto, s’odono le voci, ora lamentose, ora allegre. Là, nei giorni quieti, il mare è tenero e fresco, e si posa sulla riva come una rugiada. Ah, io non chiederei d’essere un gabbiano, né un delfino; mi accontenterei d’essere uno scòrfano, ch’è il pesce più brutto del mare, pur di ritrovarmi laggiú, a scherzare in quell’acqua.”
L’isola di Arturo è un romanzo coinvolgente, profondo, appassionante e ricco di emozioni. E’ una storia travagliata, realistica e avvolta da un alone di magia che cattura il lettore. Le problematiche trattate rendono il romanzo vivo e riflessivo dal punto di vista psicologico e nonostante sia un libro scritto oltre sessant’anni fa’ è molto attuale, facendoci pensare e ricordare anche la nostra fanciullezza.
Curiosità: L’isola di Procida in cui la Morante ha scelto di ambientare il suo romanzo è stata scelta come capitale italiana della cultura nel 2022.
Alcune note sull’autrice
Elsa Morante nasce a Roma nel 1912. Inizia molto giovane a scrivere favole, filastrocche e racconti per ragazzi pubblicati su diversi giornali, fra i quali il «Corriere dei Piccoli» e «Oggi». Una serie di questi racconti giovanili confluisce nel suo primo libro, Il gioco segreto, uscito nel 1941 e seguito l’anno dopo da Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina.
Nel 1936 conosce Alberto Moravia, che sposerà nel 1941. Il suo primo romanzo è del 1948, Menzogna e sortilegio; il successivo, L’isola di Arturo, del 1957. Nel 1958 pubblica un libro di poesie, Alibi (ripubblicata nei «Supercoralli classici» nel 2004 con in appendice Quaderno inedito di Narciso e nel 2012 negli «ET Poesia»).
Nel 1961 si separa da Moravia. Del 1963 è la raccolta di racconti Lo scialle andaluso, del 1968 Il mondo salvato dai ragazzini (ripubblicato da Einaudi nel 2006 e nel 2012), del 1974 il suo ritorno al romanzo con La storia, libro che ha un enorme successo. È un romanzo anche il suo ultimo libro, Aracoeli, del 1982. Dopo un lungo periodo di malattia muore a Roma nel 1985.
Postumi sono usciti, da Einaudi come quasi tutti i suoi libri, il Diario 1938 e i Racconti dimenticati. Nel 2012 è uscito, sempre per Einaudi, L’amata. Lettere di e a Elsa Morante (Fuori Collana), curato dal nipote Daniele Morante; nel 2013 La serata a Colono (Collezione di teatro), suo unico testo teatrale, e Aneddoti infantili (L’Arcipelago). Nel 1970 Carmelo Bene, che lo considerava «il capolavoro della Morante, vertice della poesia italiana del Novecento», progettò di farne una versione cinematografica con Eduardo De Filippo, ma il progetto non andò in porto. Non è stato rappresentato per più di quarant’anni, fino alla messa in scena del 2013 con la regia di Mario Martone, Carlo Cecchi nella parte di Edipo e Antonia Truppo in quella di Antigone.
L’opera complessiva dell’autrice è raccolta in due volumi nei Meridiani Mondadori, a cura di Cesare Garboli.
MMag. Anna Faggin
Unter der Devise LEGGI TU CHE LEGGO IO präsentiert
MMag. Anna FAGGIN am Dienstag, dem 31. Mai 2022 um 19 Uhr im MUSIL- HAUS die Schriftstellerin Elsa MORANTE und ihr Buch
L’ISOLA di ARTURO mit Ausschnitten aus dem gleichnamigen FILM
There is no gallery selected or the gallery was deleted.