TREVISO
Luogo strategico dell’Impero romano, grazie alla Via Claudia Augusta che attraversa la provincia da nord a sud, Treviso vive un momento particolarmente prospero dopo la Pace di Costanza, stipulata nel 1183 tra Federico Barbarossa e la LEGA LOMBARDA, della quale Treviso fa parte. Da allora in poi la città vive un fiorente periodo di pace, attirando commer-cianti, nobili, poeti ed artisti anche grazie alle sue numerose feste cavalleresche.
Il rapporto indissolubile con Venezia inizia più tardi, nel 1319, quando Treviso, passata sotto la sua protezione diventa la principale fonte di approvvigionamento di legname, necessaria alla flotta della Repubblica marinara. Ricavato dalla foresta del Cansiglio, detta „di San Marco“ – oggi in provincia di Belluno -, il legname viene portato a Venezia sfruttando il fiume Piave. Le sorti delle due città restano unite anche dopo l’arrivo di Napoleone e durante i successivi passaggi sotto l’impero austriaco, fino alla definitiva riannessione al Regno d’Italia, nel 1866.
UNA CITTÀ D’ACQUA
L’elemento che più caratterizza Treviso è l’acqua. La città sorge infatti in una zona ricca di risorgive tra cui il Sile, il più lungo fiume di risorgive d’Italia, lungo ben 95 chilometri, che costeggia le mura a sud. Da nord, invece, il fiume Botteniga entra in città dando origine ai tre canali che rendono Treviso unica: il canal Roggia, il canale dei Buranelli, famoso per le belle case porticate che si affacciano sulle acque, e il Cagnan Grande.
Un tempo il sistema dei canali serviva per difendere la città. In caso di necessità, infatti, le chiuse venivano aperte per allagare le campagne e far impantanare i nemici. Tra gli scorci acquatici più suggestivi di Treviso è il punto in cui il Cagnan – citato persino da DANTE nel canto IX del Paradiso – si butta nel Sile. Nel cuore del centro storico, imperdibile è la Pescheria, il mercato del pesce realizzato nel 1800 unendo alcuni isolotti naturali del Cagnan Grande. Non è un caso, dunque, che Treviso conti 33 fontane. La più famosa è quella delle Tette, nel cortile di Palazzo Zignoli, una copia dell’originale, realizzata nel 1559 e custodita nel Palazzo dei Trecento, sede del consiglio comunale. Oggi, dai due seni sgorga acqua, ma un tempo, a ogni nuovo insediamento di reggenti, per tre giorni la fontana „regalava“ vino rosso e bianco.
LUNGO IL SILE
In bici o a piedi, non perdete l’occasione di percorrere la Restera, il sentiero che costeggia il fiume Sile, un tempo battuto dai cavalli che trascinavano controcorrente le imbarcazioni, i burci, da Venezia a Treviso. Si parte da Piazza Università, a Treviso, e, dopo circa sei chilometri immersi nel verde, si arriva al cimitero dei Burci, pieno di uccelli acquatici. Chi vuole può proseguire fino a Conca di Portograndi, porta secolare di accesso alla Laguna, oggi in provincia di Pordenone.