VENEZIA – LE ISOLE INCANTATE

La LAGUNA di Venezia si estende per circa 55 km di lunghezza tra il fiume BRENTA e il SILE, e dai 7 ai
12 di profondità. Tre bocche di porto e i loro rispettivi bacini di LIDO, MALAMOCCO e CHIOGGIA,
separati dallo spartiacque che ne inverte i flussi di marea, la collegano al mare.
L’origine delle isole lagunari si può distinguere secondo la loro natura morfologica in tre categorie:
– Quelle emerse da depositi fluviali (Venezia, San Giorgio, Giudecca, Burano Mazzorbo e Torcello);
– Quelle nate dalle sabbie marine (Lio Piccolo, Treporti, Lido, Pellestrina, Chioggia, Sant’Erasmo,Vignole e Certosa);
– Quelle artificiali, create dall’uomo per motivi diversi, militari (gli Ottagoni) o come discarica dimateriale
   dragato nei canali lagunari (Tronchetto, la Grazia, Sacca Fisola, l’isola dei laghi, Sacca Sessola).

ISOLA di SAN GIORGIO MAGGIORE – detta anticamente ISOLA dei CIPRESSI, coltivata ad orti
e vigneti, aveva anche una salina ed un mulino in diretta proprietà della Signoria. Nel 982 Giovanni
Morosini vi istituì un monastero benedettino che nel Cinquecento fu ampliato e abbellito da Andrea
PALLADIO: la chiesa e il piazzale antistante, il Chiostro dei cipressi ecc. Baldassarre LONGHENA
aggiunse nel XVII sec. il grande SCALONE a due rampe, l’appartamento degli abati e la Biblioteca. Con
la fine della REPUBBLICA si spegne questo centro culturale importante, affidato alle autorità militari. –
L’isola risorge nel 1951 grazie alla FONDAZIONE GIORGIO CINI.

LA GIUDECCA – una volta chiamata anche SPINALUNGA per via della sua forma era una zona di
evasione con piacevoli dimore e giardini nei giorni della Repubblica. Oggi sembra un sobborgo della
città. – Sulla punta dell’isola è situato l’Hotel Cipirani – mentre nell’opposta estremità occidentale si
erge l’ex Mulino Stucky, costruito nel 1895 dall’intraprendente svizzero Giovanni Stucky, un datore di
lavoro impopolare che venne assassinato da uno dai suoi operai nel 1910. Il mulino smise di
funzionare nel 1954.
Il principale monumento dell’isola è la chiesa palladiana del REDENTORE, costruita alla fine del
Cinquecento in segno di ringraziamento per la fine della peste del 1576. Per la FESTA del REDENTORE
(terzo fine settimana di luglio) viene eretto un ponte di barche per attraversare il canale della Giudecca.
L’Altra grande chiesa palladiana dell’isola è quella di SANTA MARIA DELLA PRESENTAZIONE, detta delle
ZITTELLE (aperta solo per la messa della domenica), mentre gli edifici del ex convento sono oggi un modernissimo
centro congressi.

SANTA MARIA delle GRAZIE. L‘isola, chiamata in origine La Cavana o Cavanella, si trova a
pochissima distanza da San Giorgio Maggiore ed ospitava un tempo un ospizio per pellegrini in viaggio
verso la Terra Santa. Nel XV secolo divenne un’isola monasteriale. Gli edifici religiosi, compresa una
chiesa gotica, vennero secolarizzati con Napoleone, che trasformò l’isola in zona militare. Nel 1849 gli
edifici vennero distrutti da un’esplosione della polveriera.

SAN SERVOLO si trova a metà strada tra San Marco e il Lido. In origine ospitava uno dei più antichi
monasteri di Venezia; i Benedettini vi si stabilirono nell’VIII secolo e più tardi aggiunsero al monastero
un ospedale. Nel 1725 l’isola divenne sede di un manicomio, riservato però esclusivamente ai “pazzi di
nobile famiglia o di condizione agiata”. Nel 1797 Napoleone soppresse questo decreto aprendo il
manicomio a tutti. L’isola ospita oggi un centro di formazione per artigiani e restauratori.

SAN CLEMENTE – da ospizio per pellegrini diretti in Terra Santa, l’isola si trasformò in eremo e
monastero. Durante la Repubblica i dogi vi si recavano frequentemente per incontrare personaggi
illustri, ma nel 1630, quando l’isola venne colpita dalla peste, che si riteneva portata dal duca di
Mantova, venne usata come deposito militare, prima di essere trasformata in manicomio nel XIX
secolo.

SAN LAZZARO degli ARMENI. Dopo il XII secolo questa piccola isola era utilizzata come ospedale
per lebbrosi e chiamata così dal nome del loro santo patrono, LAZZARO. – Nel 1717 un monaco
armeno, conosciuto come Mechitar (“il consolatore”), costretto a lasciare la propria terra natia, la
Morea, a seguito dell’invasione turca, trovò riparo a Venezia: i governanti veneziani gli concessero San
Lazzaro, dove lui fondò un ordine religioso, istituendo un monastero con chiesa, biblioteca, sale per lo
studio, giardini e frutteti. L’isola divenne un centro di studi e di diffusione della cultura armena, dove
già 200 anni fa esisteva una famosa tipografia, dove una macchina da stampa produsse opere in 36
lingue.

IL LIDO è una sottile striscia di sabbia lunga 12 km che costituisce una barriera naturale tra Venezia
e il mare aperto. E‘ il sobborgo residenziale della città e la sua spiaggia. Unica isola della laguna ad
avere strade carrozzabili, è legata all’entroterra tramite “ferry-boat” (traghetto).
Nel XIX secolo, prima dello sviluppo del LIDO, l’isola era il ritrovo preferito di importanti personaggi
della letteratura. Più tardi diventa una delle stazioni balneari più alla moda in Europa. Thomas Mann
descrive in modo esemplare la vita nel suo romanzo „Morte a Venezia (1912), da cui è stato tratto
l’omonimo film di Luchino Visconti (1970). Il Lido ha perso, almeno in parte, il prestigio di cui godeva
negli anni Trenta. Oggi vi si trova un bellissimo campo da golf e un piccolo aeroporto. D’estate anche
il casinò si traferisce al Lido. L’unico quartiere di interesse culturale del Lido è San NICOLO‘, a nord.
Attraverso Porto di Lido, si può vedere la fortezza di Sant’Andrea.

SAN MICHELE in ISOLA – nella LAGUNA NORD; lì si sono insediati i monaci CAMALDULENSI nel
Duecento; l‘ordine venne soppresso nel XIX sec. e l’isola trasformata in CIMITERO. Del vecchio
convento si possono ancora ammirare la chiesa e il chiostro.

BURANO – l’isola dei PESCATORI, dei MERLETTI e delle case colorate.

MURANO – forse l’isola più famosa per la lavorazione del VETRO; già nel XIII sec. i maestri vetrai
sono stati costretti a trasferirsi in quest’isola per evitare incendi e prevenire la fuga del “grande
segreto” (la produzione del vetro). Da non perdere il MUSEO VETRARIO e le chiese SS. MARIA e
DONATO e SAN PIETRO MARTIRE.

SAN FRANCESCO del DESERTO – non c’è servizio vaporetto per arrivarci: al molo di Burano
bisogna trattare con un barcaiolo per il trasporto per e da questa isola, dove i monaci fanno da guida.

TORCELLO – fondata tra i secoli V e VI, divenne una fiorente colonia, con palazzi, chiese e una
popolazione stimata in 20.000 abitanti. Con l’ascesa di Venezia, l’isola ebbe un lento declino (oggi vi
abitano circa 60 persone). Ma la splendida cattedrale bizantina e la chiesa di Santa Fosca ricordano il
glorioso passato.

SANT’ERASMO – ISOLA agricola, estranea al turismo frenetico e abitata da neppure mille residenti, è
ancora l’orto – di qualità – di Venezia, ed è tra le più estese della laguna. L’unica costruzione dell’isola
di un qualche interesse architettonico è la TORRE MASSIMILIANA, il bel forte circolare iniziato dai
Francesi e portato a termine dagli Austriaci nei primi anni dell’Ottocento (1813). Una volta la fortezza
era completamente circondata dall’acqua.

LAZZARETTO VECCHIO – una piccola isola a ovest del Lido è stata utilizzata come ospizio per i
pellegrini diretti in Terra Santa, come rifugio per gli appestati e come deposito di munizioni. – Oggi
l’isola ospita un centro per cani randagi e non è visitabile.

SANT’ELENA (Santa Lena) – Sei anni dopo la costruzione della chiesa (1175) vi trovava riposo il
corpo della Santa, madre di Costantino, proveniente da Costantinopoli.
Con l’arrivo dei monaci OLEVITANI nel Quattrocento, la chiesa venne restaurata ed ampliata.
Nel 1806 i monaci abbandonarono la residenza e negli edifici fece ingresso la MARINA MILITARE
che trasformò la chiesa in un mulino e un granaio. – Alla fine dell’Ottocento il Comune divenne
proprietaria dell’isola e la collega con ponti al corpo della città.